Lo skipper che scalò il Kilimangiaro» Questo il titolo della nuova fatica letteraria di Bruno Roversi. Una vita intensa quella dell’Ottantasettene che da trent’anni gira il mondo a caccia di avventura. Nato a Brescia, ma da 12 anni vive nella città di Montichiari insieme con la moglie Nadia. Dopo aver lavorato in banca per circa un anno, apre a Brescia un negozio di elettrodomestici e quando Bruno aveva circa 50 anni, ha dato sfogo alla sua più grande passione, ovvero girare il mondo. «Ho iniziato nella maniera più immediata – ha raccontato Bruno – Facendo l’accompagnatore turistico. Il primo viaggio decisi volli farlo da solo, ma con un’ottima guida tascabile e conobbi lo stato di Israele. Non fu un viaggio convenzionale, nel senso che non andai solo a visitare le mete tradizionali. Visitai con piccoli gruppi: la Cina di 35 anni fa, dove tutti andavano in bicicletta e l’aria era pulita, ma i treni funzionava E da quel momento ho continuato ad accompagnare persone in giro per il mondo».

Però la voglia di scoprire di Bruno non riusciva ad essere soddisfatta «Volevo girare, conoscere scoprire – ha continuato – Ho deciso di comprare un camper prima e poi all’inizio degli anni 80 è arrivata la passione per la nautica. Decisi di vendere il camper per comprare compre una piccola barca a vela e per due anni ha imparato ad usare facendo tanta esperienza sul lago di Garda e poi è arrivato il mare». Ed è arrivata la prima traversata atlantica, poi iniziai a fare lo Skipper per lavoro all’inizio solo in Mediterraneo, Grecia, Croazia, Francia, Spagna poi le traversate oceaniche, dall’Italia fino alle Isole della Polinesia. Bruno aveva 75 anni. Traversate atlantiche in barca a vela, spedizioni sul Kilimangiaro, una spedizione in Cina più di 30 anni fa, insomma il mondo Bruno lo ha visitato davvero. Ora Bruno ha 87 anni e in barca non ci può più andare. «Ho difficoltà a salire e scendere dalla barca – ha raccontato – Le gambe non mi reggono più. Il mare mi manca questo è sicuro». Ma di questa vita all’insegna dei viaggi e dell’avventura cosa ne pensa la famiglia di Bruno. «Mia moglie e i miei figli non mi hanno mai ostacolato – ha raccontato – Hanno colto il mio grande desiderio di libertà, e per questa intendo la libertà di girare, scoprire e conoscere».

In virtù di questa incredibile riconoscenza che Bruno nutre nei confronti della moglie il secondo manoscritto lo ha dedicato proprio a lei «A mia moglie, che sempre mi ha incoraggiato a realizzare i miei sogni». Il libro di Bruno Roversi è stato presentato ai monteclarensi da molti anni e si trova in vendita nelle edicole oppure on line. Ora Bruno racconterà qualcuno dei numerosi aneddoti che ha riportato all’interno del libro e spiega a chi è interessato, un’enorme carta, incollata su una parete dello studio, dalla base al soffitto, che trovò negli States, “Stati Uniti d’America” e sulla parete opposta un insieme di fotografie dei suoi viaggi. È felice di accogliere a casa sua chi è interessato…via G.Falcone 205 Montichiari.

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Marzia Borzi